Luglio 27, 2024

Camilla Rolon

Istituto Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe – Delegazione Italiana –

Bibliografia

Suor Bernarda 2Adele Sesso (Suor Maria Bernardetta dell’Immacolata) nacque a Montella, Italia, il giorno 15 di ottobre del 1918, (nello stesso giorno che la Chiesa festeggia a Santa Teresa d’Ávila) in una famiglia povera e in una società che soffriva la devastazione della prima guerra mondiale. Da giovane ebbe desiderio di entrare nella Congregazione delle Vocazioniste, fondata dal Beato Giustino Maria Russolino sdv (1891-1955), fondatore dei Padri e delle Suore Vocazioniste; però come già vi era entrata una delle sue sorelle, non poté entrarvi lei. Allora conobbe la Congregazione delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe con residenza a Roma, e quindi entrò in tale Istituto religioso.

Quando le si chiese perché fosse entrata nella Congregazione, ella rispose che “era per conoscere e amare Gesù e farsi santa”.

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Il 29 luglio del 1935, a 17 anni di età, fece ingresso nell’Istituto. Vestì l’Abito il giorno 3 di febbraio del 1937 e professò il 19 marzo del 1938 a Roma.

Il giorno 5 di ottobre dello stesso anno, chiamata dalla Madre Generale Maria dell’Assunzione Bertini, partì per l’Argentina. Lavorò dando la sua vita nell’Istituto, durante tutti gli anni che stette in Argentina, negli Stati Uniti e in Italia, con amore e umiltà, con sacrificio e instancabile abnegazione. Fu una persona apostolica, amante della Congregazione, obbediente, pronta a fare la Volontà di Dio espressa dalle sue Superiore, un’anima di profonda vita interiore che trasmetteva agli altri con le sue parole, con il suo esempio e con la sua testimonianza.

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La maggior parte della sua vita consacrata la visse silenziosamente e umilmente, dall’ufficio di cuciniera, nei diversi Seminari in cui una Comunità delle Suore della Congregazione prestava i suoi servizi. Da quell’umile e occulto luogo, offrì la sua vita, fatta lavoro, offerta e orazione.

Ebbe un amore speciale per i sacerdoti fin da bambina, pregava e si sacrificava in modo straordinario per loro e per i seminaristi.

Collaborò nella formazione dei futuri sacerdoti e dei religiosi, accogliendoli con la bontà e il sorriso che la caratterizzavano; nelle loro difficoltà li incoraggiava e li aiutava spiritualmente: fu per loro una vera “madre”, come loro stessi dicevano e ne rendevano anche testimonianza.

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Bernardetta era la donna felice che amava l’Istituto. Obbediente a ciò che se le chiedesse, mai metteva difficoltà. Riceveva tutto con allegria, fosse quello che fosse. Era molto laboriosa, lavoratrice senza misura, mai si negava a nulla né ad alcuno, né per stanchezza, né per mancanza di tempo. Semplice, amabile, verace, affettuosa, mai se la udì che mormorasse di qualcuno.

Suor Bernarda 3Fragile nella sua salute, soffrì molto durante la sua vita, a causa di vari interventi chirurgici, però nell’ultimo periodo della sua vita, si intensificò ancora di più il suo dolore a causa di un tumore al pancreas e al fegato. Cosciente del suo male, lo accettò eroicamente con fortezza e serenità, senza lamenti ne fastidi.

Rimase definitivamente in Italia nell’anno 1986 e rimase a Roma, occupandosi degli uffici di cuciniera e di portinaia, uffici che disimpegnò con umiltà, fino agli ultimi giorni vicini alla sua morte.

Numerose e frequenti erano le visite di gratitudine che riceveva stando già in Italia; la visitavano sacerdoti e prelati e in particolare il Cardinale Bergoglio, che le stette molto vicino durante la sua ultima malattia.

Dieci giorni prima di morire, ricevette il Sacramento degli infermi e l’Assoluzione “in Articulo mortis” dalle mani del Cardinale Bergoglio, circondata dalle sue Consorelle della Comunità.

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Il 12 dicembre del 2001 rimase a letto con forti dolori. In presenza della comunità e del Parroco: Padre Davide, chiese il Crocifisso, che baciò con fede, dicendo: “Gesù fallo presto”; dopo pochi istanti, consegnò la sua anima a Dio.

Fu seppellita a Montella, Italia paese dove nacque, ma il suo spirito dal Cielo continua a illuminare tutti coloro che l’hanno conosciuta.

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