Aprile 25, 2024

Camilla Rolon

Istituto Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe – Delegazione Italiana –

Rosanna-testimonianza su San Giuseppe

 

Testimonianza su San Giuseppe

 Mi è stato chiesto di fare una testimonianza su San Giuseppe.  Cercherò nel limite del possibile, di esprimere il mio pensiero su San Giuseppe l’uomo e santo. Diciamo subito che la Sacra Famiglia è potuta anche essere tale perché Giuseppe, uomo saggio e pio, ha sempre obbedito alla chiamata del Signore.  Quando l’angelo gli chiede di prendere in sposa Maria e di nulla temere lui si fida e accetta pienamente il disegno di Dio su di lui.

 Quando si fa carico della “custodia” e della nascita di Gesù, Figlio di Dio,  egli fa tutto quello che è in suo potere per adempiere nuovamente senza riserve al disegno di Dio.

Questo mi fa pensare a San Giuseppe come all’uomo del: . all’Angelo, a Dio, che si traduce in un a Maria e a Gesù.

 Egli fu umile e povero di denaro ma straordinariamente ricco di umanità, genitorialità, saggezza e sapienza.  Riuscì a modulare la sua vita in funzione della Madre di Gesù e di suo figlio stando sì in ombra ma sempre conducendo per mano entrambi nella giusta e sicura direzione come un vero padre e marito nei confronti del proprio figlio e della propria moglie.  Maria e Gesù erano sicuri accanto a lui, vivevano una vita “normale” nella speciale peculiarità della loro essenza soprannaturale. San Giuseppe fu quindi definito “padre putativo” di Gesù.

Oggi si tradurrebbe padre affidatario e come tale può, a ragione, essere considerato il primo padre affidatario della storia dell’umanità.  Per lui l’affido di Gesù è quello che per noi è da considerarsi l’affido familiare di tutti i bambini soli, deboli e malati che una copia accoglie nella propria casa insieme ai figli naturali.  San Giuseppe nell’accettazione di una vita accanto a Maria ha anche scelto di vivere una vita di coppia sempre casta ma piena di amore e rispetto reciproco. Alla luce di quanto sopra detto ritengo che San Giuseppe abbia vissuto appieno i tre voti della vita religiosa: obbedienza, povertà e castità. Pertanto la sua grandezza e che racchiude in sé entrambe le vocazioni: sia quella sacerdotale che quella coniugale.  E’ riuscito mirabilmente a coniugare in un’unica essenza di vita tutta la sacralità dell’uomo così come Dio l’ha concepito riuscendo a dare sempre la parte migliore nel silenzio e nell’ombra, certo che fidandosi del Signore egli gli sarebbe sempre stato accanto.

 Rosanna Moro, Baselga di Pinè, 19/10/2021