Novembre 2, 2024

Camilla Rolon

Istituto Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe – Delegazione Italiana –

San Giuseppe – sermone Bernardino da Siena

Bernardino da Siena

Sermone: Dio dà la grazia per la missione affidata

Protettore e custode fedele

 

“La norma  generale che regola la concessione di grazie singolari a una creatura razionale è che quando la grazia divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona  scelta tutti i carismi che le sono necessari per realizzarla.

Questa norma  si è avverata in modo eccellente in San Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della Regina dell’universo e Signora degli angeli. Egli fu scelto dall’eterno Padre come protettore e custode fedele dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua Sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità.

Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25, 21).

Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa universale di Cristo,  è questo l’uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e  senza scandali? Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve anche a San Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.

Infatti San Giuseppe diventa l’unione con  l’Antico Testamento,  unione in cui si realizza la promessa fatta ai patriarchi e ai profeti. Infatti egli solo poté godere della presenza fisica di Colui che per loro era solo una promessa.

Certamente Cristo non solo non gli ha negato quella familiarità, quella riverenza e quell’altissima dignità che gli ha dimostrato mentre viveva fra gli uomini come se fosse suo padre, ma anzi l’ha completata e perfezionata  nel cielo.

Perciò, a buon motivo, il Signore soggiunge: « Entra nella gioia del tuo Signore ». Sebbene sia la gioia della beatitudine eterna che entra nel cuore dell’uomo, il Signore ha preferito dire: «Entra nella gioia», per insinuare misticamente che quella gioia non solo è interiore, ma circonda ed assorbe da ogni parte il benedetto e lo sommerge in  un abisso infinito di Dio.

Ricordati dunque di noi, o beato Giuseppe, ed intercedi con la tua preghiera presso il tuo Figlio; ma rendici anche propizia la beatissima Vergine, tua Sposa, che è Madre di Colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.